martedì 13 aprile 2010
E’ un Castrovillari rassegnato
CASTROVILLARI Dopo
l’ennesima brutta prestazione
di quest’anno culminata in nove
uomini contro un Mazara di
certo non irresistibile, il Castrovillari
calcio si prepara a
una mesta retrocessione in Eccellenza,
nell’indifferenza della
città e delle istituzioni, nello
sconforto dei tifosi che a questo
punto sono convinti di non
vedere più il vecchio lupo rossonero
in campo. Anche il team
manager Paolo Salvaggio
ne ha per tutti e analizza il momento
di quella che una volta
era una squadra di calcio e una
società stimata in tutto il meridione.
Oggi sono rimasti pochissimi
soci a far sì che la
squadra non scompaia dalla
circolazione calcistica per la seconda
volta. E’ stato l’anno in
cui tutto è andato storto: da
qualche meteora d’inizio anno
che ha illuso i tifosi, ai tanti errori
di programmazione. «E’ il
coronamento di un anno balordo
che ci ha visto soccombere
su tutti i fronti sia come
società che come istituzioni,
basta guardare il campo: anche
i giocatori del Mazara si rifiutavano
di giocare». L’urlo di
aiuto: «La società si è ridotta
sempre più al lumicino tant’è
vero che trovate solo me al
campo. E’ la conclusione di un
anno da dimenticare anche se
sarà difficile che i castrovillaresi
dimentichino quello che è
successo: dalle promesse non
mantenute di Marrelli fino all’attuale
dirigenza che ogni
giorno è andata sempre più assottigliandosi.
Il calcio a Castrovillari
rispecchia quello che
è l’andamento di una città allo
sbando in tutti i sensi. Questa
è la realtà. Io spero che per il
prossimo anno ci siano cittadini
di Castrovillari che possano
prendere in mano la situazione
della squadra e ripartire
con nuovo vigore, con nuove
idee, con la mentalità giusta
per affrontare un campionato
di Eccellenza che non è meno
difficile di quello attuale: solo
così ci possiamo riprendere e
far ritornare il calcio a Castrovillari
». Poi conclude: «Il calcio
è come l’atletica leggera a volte
bisogna fare un salto indietro
per poter saltare in avanti.
Io spero che questo possa servire
anche ai castrovillaresi:
abbiamo fatto il passo indietro,
adesso dobbiamo solo cercare
di saltare in avanti».
calabriora
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